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Elementi di gioco e strategie di gamification: guida all'uso efficace

Quando si parla di gamification, il pensiero corre subito a badge, classifiche e raccolte punti.
Ma questi sono solo la superficie. A rendere davvero efficace una gamification è la capacità di progettare un’esperienza coerente, motivante e strutturata, in cui ogni elemento – visibile o invisibile – contribuisce a orientare il comportamento dell’utente.

Il gioco, per natura, è un sistema ben regolato: ha obiettivi, vincoli, feedback, regole condivise e un coinvolgimento emotivo profondo.
La gamification ne prende in prestito la struttura, ma per funzionare ha bisogno di strategie consapevoli: serve capire quali elementi inserire, con quale funzione e per quali risultati.

Nel primo articolo abbiamo chiarito che cos’è la gamification e perché può rivelarsi uno strumento potente.
In questo approfondimento andremo un passo oltre: ci concentreremo sugli elementi che compongono un sistema ludico e sulle strategie con cui possono essere usati – o fraintesi – nella progettazione di esperienze non ludiche.

Strategie di gamification: per un'esperienza gamificata efficace

Un’esperienza gamificata funziona solo se è costruita attorno a una struttura progettuale precisa, dove ogni elemento ha un ruolo chiaro nel guidare l’utente verso un obiettivo.

L’efficacia, infatti, non dipende dalla quantità di elementi ludici inseriti, ma da come questi interagiscono tra loro per generare coinvolgimento, motivazione e senso.

Nel game design – da cui la gamification prende ispirazione – si lavora per creare un equilibrio tra regole, sfide, progressione e ricompense, affinché il giocatore non solo partecipi, ma desideri continuare. Lo stesso vale quando si applica il gioco fuori dal gioco: un sistema ben progettato non si limita a intrattenere, ma attiva comportamenti, sostiene l’apprendimento, migliora l’esperienza utente.

Per ottenere questo risultato, occorre partire da tre domande fondamentali:

Rispondere a queste domande è il primo passo per passare da una gamification di superficie a un’esperienza solida, coerente e davvero trasformativa.

Gli elementi fondamentali del gioco (e come usarli bene)

Ogni gioco funziona perché è costruito su un insieme di elementi interconnessi. Quando progettiamo una gamification efficace, non possiamo limitarci a riprodurre questi elementi in modo meccanico: dobbiamo capire a cosa servono e come interagiscono con il comportamento dell’utente.
Per orientarci in questa progettazione, è utile distinguere tra tre livelli che, pur essendo strettamente legati tra loro, svolgono funzioni diverse: dinamiche, meccaniche e componenti.

Le dinamiche

Le dinamiche sono ciò che alimenta la motivazione profonda all’interno del gioco. Non si vedono in modo esplicito, ma condizionano l’intera esperienza: danno significato, creano attesa, innescano emozioni.
Possono manifestarsi attraverso il desiderio di appartenenza, la volontà di superare i propri limiti, la tensione narrativa o la semplice voglia di esplorare. Se queste leve non vengono attivate, nessun punteggio potrà generare vero coinvolgimento.

Le meccaniche

Le meccaniche sono il motore dell’esperienza ludica: stabiliscono cosa succede quando l’utente agisce, quali sfide affronta, che tipo di ricompensa ottiene.
Sono costituite da regole, ostacoli, progressioni, scelte possibili e reazioni del sistema. Più che una semplice sequenza di azioni, rappresentano l’architettura che dà ritmo e tensione all’interazione. Devono essere ben allineate agli obiettivi, bilanciando impegno e soddisfazione.

I componenti

I componenti sono la parte visibile del sistema: badge, punti, classifiche, avatar, livelli, timer. Sono ciò che l’utente riconosce subito come “elementi di gioco”, perché rendono concreto ciò che sta accadendo.
Ma la loro efficacia non dipende dall’aspetto grafico, bensì dalla funzione che svolgono all’interno dell’esperienza. Senza un collegamento forte con dinamiche e meccaniche, restano meri simboli. Inseriti con coerenza, invece, trasformano il percorso in una narrazione riconoscibile, gratificante e memorabile.

Oltre le regole: cosa attiva davvero l’utente

Per funzionare davvero, un sistema gamificato deve attivare leve motivazionali profonde. È qui che la gamification mostra il suo potenziale più interessante: non nel rendere tutto più “divertente”, ma nel far sentire l’utente coinvolto, competente e partecipe.

Secondo quanto illustrato da Joseph Sassoon¹, tre sono i fattori che fanno la differenza: meaning, mastery e autonomy.

Significato (meaning)

Una persona è più incline a partecipare se ciò che fa ha senso per lei. Il significato può derivare da un obiettivo personale, da una storia in cui si riconosce, da un impatto tangibile. Se l’esperienza gamificata appare fine a sé stessa, si esaurisce in fretta. Ma se è collegata a qualcosa che l’utente considera importante, si trasforma in motivazione duratura.

Padronanza (mastery)

Ogni esperienza efficace offre la possibilità di migliorarsi. Il gioco ci attrae proprio perché ci mette alla prova: ci invita a superare ostacoli, a scoprire strategie, a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. In una buona gamification, questo senso di progressione è evidente, accessibile, e soprattutto appagante.

Autonomia (autonomy)

Sentirsi liberi di scegliere – come partecipare, quando agire, in che direzione muoversi – è una delle leve più potenti della motivazione. Se un’esperienza è troppo rigida, l’utente la percepisce come un compito imposto. Se invece lascia spazi di libertà e possibilità di esplorazione, alimenta il senso di controllo e quindi il coinvolgimento.

Errori da evitare nella progettazione

La gamification è uno strumento potente, ma solo se viene utilizzata con consapevolezza. Non è raro imbattersi in progetti ben intenzionati che però falliscono nel coinvolgere o che, peggio, generano frustrazione negli utenti. Nella maggior parte dei casi, l’errore non sta nella scelta degli elementi di gioco, ma nel modo in cui vengono inseriti nel sistema.

Ecco alcuni degli sbagli più comuni:

Fonti:

[1] A. Maestri, P. Polsinello, J. Sassoon, Giochi da prendere sul serio. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi, Franco Angeli 2023, pag. 22.

A. Maestri, P. Polsinello, J. Sassoon, Giochi da prendere sul serio. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi, Franco Angeli 2023.

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