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Promozione del territorio:
le opportunità della gamification

Il turismo rappresenta una opportunità ancor poco sfruttata per la crescita economica, culturale e sociale dei territori, soprattutto in Italia, dove il patrimonio artistico e paesaggistico è estremamente diffuso e spesso presente anche in piccoli comuni o in aree meno battute dal turismo di massa. Tuttavia, valorizzare questo patrimonio in modo efficace non è semplice.

Molti enti locali si trovano oggi a dover rispondere a nuove esigenze: da un lato, la richiesta di esperienze più coinvolgenti da parte dei visitatori; dall’altro, la necessità di dare visibilità a luoghi meno noti, a volte dispersi sul territorio e con risorse limitate per la promozione. A ciò si aggiunge un pubblico sempre più esigente ed eterogeneo, composto da famiglie, scolaresche, viaggiatori indipendenti, turisti digitali e residenti temporanei.

Il problema non è solo far conoscere un luogo, ma renderlo accessibile e memorabile. Come fare in modo che un luogo venga scoperto, ricordato e magari rivisitato? Come trasformare una passeggiata in un borgo o una visita a un parco archeologico in un’esperienza che lasci il segno?

Turismo digitale: opportunità ancora inespresse

Negli ultimi anni, si è parlato molto di digitalizzazione del turismo. Tuttavia, nella pratica quotidiana, il divario tra le potenzialità offerte dalle tecnologie e il loro effettivo utilizzo resta ancora ampio, soprattutto a livello locale e in alcune zone più isolate.

Molte destinazioni si affidano ancora a strumenti informativi tradizionali: pannelli descrittivi, mappe cartacee, brochure, siti web statici. Sebbene siano mezzi ancora apprezzati dal pubblico, specialmente quello meno giovane, hanno dei limiti intrinseci con la loro stessa natura. Si possono smarrire, rovinare e soprattutto sono statici e non tengono conto delle diverse tipologie di visitatori.

Anche quando esistono app o portali turistici, non sempre vengono utilizzati attivamente dai turisti: la registrazione è percepita come una barriera, l’esperienza non è intuitiva, i contenuti non sono coinvolgenti.

La vera opportunità oggi è passare dalla semplice digitalizzazione dell’informazione alla progettazione di esperienze interattive. Ed è proprio qui che si inserisce la gamification: una modalità per comunicare in modo immediato e attivo, sfruttando linguaggi e meccanismi familiari a chi è abituato ad utilizzare uno smartphone in tasca e ha il desiderio di scoprire qualcosa di nuovo.

Gamification e turismo: perché funziona

La gamification applicata al turismo è una metodologia che consente di integrare elementi ludici e dinamiche interattive per rendere l’esperienza di viaggio più coinvolgente, personale e memorabile.

La differenza tra una visita e un’esperienza sta tutta nel coinvolgimento. Un pannello può informare, ma difficilmente emoziona. Un sito può raccontare, ma non sempre attiva l’interesse. La gamification, invece, parte da una domanda chiave: come possiamo stimolare la curiosità di chi visita questo luogo? E risponde proponendo piccoli incentivi, sfide, tappe da scoprire, indizi da seguire o quiz da risolvere. Il tutto nel pieno rispetto del contesto, senza snaturare il patrimonio culturale o ambientale.

Il suo punto di forza è la capacità di rendere attivo il visitatore: invece di passare da un punto all’altro in modo passivo, l’utente si muove secondo una logica di scoperta. Questo stimola la memoria, l’attenzione, la comprensione e la voglia di mettersi in gioco.

Può diventare un’occasione per raccontare il territorio in modo nuovo, dando spazio anche a curiosità, leggende, testimonianze locali, storie minori che spesso non trovano spazio nei circuiti ufficiali.

Uno degli aspetti più interessanti della gamification applicata al turismo è la sua flessibilità: le mappe interattive e i quiz tematici attivabili tramite QR code, posizionati in punti strategici, permettono ai visitatori di esplorare il territorio seguendo percorsi narrativi, scoprendo aneddoti, rispondendo a domande o cercando indizi tra le vie del centro storico, nei parchi, nei musei all’aperto. Il tutto in modo immediato, senza passaggi complicati o barriere tecniche.

Anche esperienze semplici, come scoprire quante risposte giuste si riescono a collezionare lungo un itinerario o cercare il punto panoramico indicato da una mappa giocosa, possono trasformare una passeggiata in un’avventura. In questo modo, la visita non è più solo un momento informativo, ma diventa un’esperienza interattiva, personalizzabile e memorabile.

Per i territori, questa leggerezza rappresenta un vantaggio concreto: si possono proporre attività gamificate anche in luoghi meno noti o con risorse limitate, così da valorizzare tappe meno conosciute e stimolando l’esplorazione del patrimonio locale in modo sostenibile e creativo.

Infine, è una strategia scalabile: può essere personalizzata con le caratteristiche di ogni luogo e applicata a un intero itinerario culturale o a un singolo monumento, a un piccolo borgo o a un sistema museale diffuso. Senza richiedere infrastrutture complesse, può contribuire a rendere il turismo più partecipativo, più diffuso e più sostenibile.

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