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Fiere, eventi sportivi, manifestazioni enogastronomiche e turistiche sono momenti molto importanti per la vita di una comunità.
In più sono situazioni che possono rivelarsi strategiche per un brand.
Nella maggior parte dei casi, le aziende che vogliono sostenere il loro territorio e avere visibilità si affidano a soluzioni tradizionali. Cartelloni, banner, striscioni: tutti elementi che permettono di avere una presenza visiva forte, ma che spesso non sono sufficienti a generare un vero coinvolgimento.
È qui che la gamification offre soluzioni più efficaci: una strategia che non ha come obbiettivo solo il farsi vedere, ma che invita a interagire. È proprio grazie all’interazione che si ottiene da una parte un pubblico più coinvolto e più attivo, dall’altra dati concreti sul comportamento degli utenti stessi.
Il marketing tradizionale punta sulla visibilità, ma trascura il coinvolgimento attivo del pubblico. Il brand è presente, ma come sfondo: il logo compare su uno striscione, un cartellone o un gadget, sperando che venga notato da chi passa. Tuttavia, il semplice esserci non garantisce che quel messaggio venga davvero recepito, ricordato o associato positivamente all’esperienza dell’evento.
Pensiamo, ad esempio, a una gara ciclistica locale: lungo il percorso compaiono striscioni degli sponsor, bandiere e magari un punto ristoro con il nome dell’azienda stampato sulle bottigliette. Senza dubbio si tratta di una presenza visibile, ma della quale non è facile capire quanto sia rimasta veramente impressa nella mente degli utenti.
È più probabile che chi segue la corsa si concentri sui partecipanti, sull’arrivo, sull’atmosfera e che lo sponsor rimanga sullo sfondo, senza offrire un motivo concreto per essere ricordato.
Inoltre, non è possibile tracciare il vero impatto: ci si basa su stime, come per esempio quante persone hanno attraversato un’area, quante hanno visto il logo, etc., ma non si sa nulla su cosa queste persone abbiano percepito, pensato o fatto.
Il risultato è una spesa che dà visibilità, ma non fornisce dati utili per capire se e come si sia trasformata in valore.
La gamification ribalta la logica tradizionale: invece di limitarsi a mostrare un marchio, lo rende parte integrante dell’esperienza dell’evento. Non si tratta più solo di farsi notare, ma di creare occasioni in cui il pubblico possa interagire attivamente con il brand, compiendo azioni, risolvendo sfide o partecipando a percorsi che stimolano curiosità e coinvolgimento.
Tornando all’esempio della gara ciclistica, immaginiamo che lungo il tracciato o nelle zone di arrivo e ristoro vengano inseriti dei QR code o dei checkpoint digitali collegati a una mappa interattiva. I partecipanti, che siano atleti, spettatori o famiglie, possono raccogliere badge, rispondere a quiz, sbloccare contenuti esclusivi o accedere a premi offerti dagli sponsor.
In questo modo, il marchio non è più solo stampato su un cartellone, ma associato a un momento ludico, a un premio ottenuto, a un’azione volontaria compiuta dall’utente.
La gamification si inserisce bene, per esempio, nei momenti di attesa: in questi frangenti, si possono riempire quei momenti di vuoto che potrebbero tramutarsi in noia. Lo spettatore, mentre attende l’arrivo dei ciclisti, ha “qualcosa da fare” ed è un “qualcosa” strettamente legato all’evento. Non si tratta solo di giochi ma di un intrattenimento costruttivo, come mappe, percorsi, quiz, che sfrutta la dinamica del gioco per creare engagement.
Questo coinvolgimento attivo si traduce in un impatto più duraturo e misurabile. L’azienda può sapere quante persone hanno interagito, quali tappe sono state completate, quanto tempo è stato dedicato all’attività, e può persino raccogliere dati utili — sempre nel rispetto della privacy — per costruire relazioni successive. Il pubblico non è più una folla indistinta, ma una comunità con cui entrare in contatto in modo diretto e significativo.
Le possibilità offerte dalla gamification negli eventi sono molteplici e adattabili a contesti diversi. Un format molto efficace è quello delle mappe interattive: tramite QR code posizionati in punti strategici, il pubblico può seguire un percorso, raccogliere timbri virtuali, scoprire curiosità sul territorio o accedere a contenuti multimediali legati all’evento. In questo modo si valorizza il territorio, si incentiva l’esplorazione e si crea un legame positivo tra l’esperienza e il brand sponsor.
Un’altra opzione è il quiz sul territorio: durante una manifestazione turistica, i visitatori possono rispondere a domande su ciò che vedono e avere un riscontro sulle loro risposte. Anche qui, ogni interazione può essere tracciata, nel rispetto della privacy, offrendo agli organizzatori informazioni utili su flussi, preferenze e tassi di partecipazione.
Queste soluzioni non solo stimolano la partecipazione attiva, ma permettono di raccontare un brand in modo coerente con l’identità dell’evento, offrendo contenuti e attività che generano valore per l’utente e dati concreti per chi organizza.
Integrare la gamification all’interno di un evento non è solo una scelta creativa: è una strategia che offre ritorni concreti. Il primo beneficio evidente è la visibilità attiva: il brand non viene semplicemente osservato, ma diventa parte di un’esperienza che l’utente vive in prima persona. Questo contribuisce a creare un’associazione positiva e duratura nella memoria del pubblico.
Ma c’è di più: ogni interazione lascia una traccia. Le aziende possono accedere a dati reali e dettagliati: quante persone hanno partecipato, quali attività sono state completate, quali contenuti hanno generato maggiore interesse. È possibile misurare il tasso di completamento di un percorso, il tempo medio di interazione, il livello di gradimento e — se previsto — raccogliere contatti per iniziative successive.
Rispetto al marketing tradizionale, si passa da una stima approssimativa a una misurazione puntuale. Questo significa ottimizzare gli investimenti e dimostrare con maggiore precisione il ritorno sull’attività promozionale. Inoltre, si apre la possibilità di instaurare un dialogo con il pubblico anche dopo l’evento, attraverso follow-up, newsletter o promozioni personalizzate.
Infine, utilizzare soluzioni gamificate permette all’azienda di differenziarsi dai concorrenti e di posizionarsi come innovativa, attenta all’esperienza del pubblico e in sintonia con i nuovi linguaggi della comunicazione.
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